Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar ci prova ma la spunta Jhonatan Narvaez!

Niente prima Maglia Rosa per Tadej Pogacar al Giro d’Italia 2024. Il leader della UAE Team Emirates ci prova e fa la differenza in salita, ma non riesce a disfarsi di Jhonatan Narvaez che si impone poi in uno sprint a tre in cui anche Maximilian Schachmann, che si era mosso in precedenza, supera lo sloveno. Per il classe 1998 resta comunque la soddisfazione di aver cominciato da subito a guadagnare su tutti i rivali diretti visto che, oltre all’abbuono, al traguardo può contare anche su un vantaggio di dieci secondi sul gruppetto degli inseguitori, dove si trovano gran parte dei big.

Primo italiano al traguardo è Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), anche lui all’attacco nel finale, che chiude in quinta posizione, resistendo per un soffio al ritorno di quel che resta del gruppo. In Top 10 anche Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), ottavo, mentre chiude undicesimo Filippo Ganna (Ineos Grenadiers), subito davanti a Damiano Caruso (Bahrain-Victorious).

Il video dell’arrivo

 

Il racconto della tappa

Leggermente ritardata, la partenza della prima tappa ha subito fatto capire il tono della giornata. Sono infatti stati numerosi gli scatti necessari a comporre il tentativo di giornata, ma alla fine ad avere il via libera del gruppo sono stati Andrea Pietrobon (Team Polti-Kometa) e Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani), Louis Barré (Arkea-B&B), Nicolas Debeaumarché (Cofidis), Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty) e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek). Malgrado i nuovi tentativi, in particolare di uomini EF Education – EasyPost e Astana Qazaqstan, la fuga era ormai composta e nessuno è più riuscito ad aggregarsi.

Se si poteva pensare che a quel punto il gruppo potesse concedere spazio, si è presto capito che i piani della UAE Team Emirates erano ben altri. Aiutata solo inizialmente dalla Ineos Grenadies, grazie a Vegard Stake Laengen la squadra emiratina tiene sotto controllo i fuggitivi, senza concedere mai più di due minuti, anzi, avvicinandosi anche a poco più di un minuto nell’approccio al primo GPM di giornata. Quando tuttavia il team britannico si sposta, il gap torna a salire e nel corso dell’ascesa aumenta sino a diventare di 2’40” allo scollinamento.

Nelle fasi che portano al primo passaggio al traguardo il gruppo si avvicina, anche grazie al ritmo della Alpecin – Deceuninck, che si porta fulminea in testa per andare a prendere i punti in palio al primo traguardo volante, posto a Moriondo Torinese. Qui, in fuga, passa per primo Fiorelli con un lungo sprint dopo il quale Calmejane sembra rimproverare qualcosa al siciliano. Verso la salita di Superga il gruppo concede comunque nuovamente spazio, con il solo passista norvegese a fare l’andatura. Il gap a quel punto sale fino a sfiorare i tre minuti, mentre davanti scoppia la bagarre ad opera di Calmejane. Al comando rimane tuttavia il solo Ghebreigzabhier, che scollina per primo, prima di farsi riprendere da Calmejane, Fiorelli e Pietrobon, mentre gli altri due fuggitivi perdono troppo terreno in salita per poter sperare più di rientrare.

Nella discesa arriva un nuovo allungo di Calmejane, seguito dal solo Ghebreigzabhier, con il quale fa lentamente la differenza rispetto ai due italiani, sorpresi dall’azione, mentre Barré e Debeaumarché vengono intanto ripresi dal gruppo, che dopo aver scollinato con un ritardo di 2’56” resta a distanza fissa, senza forzare maggiormente, concedendo un massimo di 3’15” in vista dell’Intergiro. Qui il ritmo sale nuovamente grazie alla Alpecin-Deceuninck, ma stavolta le altre squadre sono pronte e Jonathan Milan (Lidl-Trek) regola il gruppo su Danny Van Poppel (Bora-hansgrohe) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck).

Recuperato velocemente un minuto, il gruppo ormai è lanciato verso la prima scalata dello strappo di San Vito, dove vengono ripresi Fiorelli e Pietrobon. Il ritmo della UAE Team Emirates aumenta e le prime ruote veloci cominciano a staccarsi, mentre davanti Ghebreigzabhier ha provato invano a disfarsi di Calmejane. I due passano così assieme al traguardo e approcciano l’impegnativa salita del Colle della Maddalena assieme. In gruppo intanto una caduta in coda vede finire a terra Robert Gesink (Visma|Lease a Bike) e Domenico Pozzovivo (VF Group Bardiani CSF Faizanè), con lo scalatore lucano che riparte assistito da un compagno riuscendo in una rimonta incredibile nei confronti di un gruppo ormai lanciato in salita.

Così, mentre perdono contatto anche nomi di pregio come Michael Woods (Israel Premier Tech) e Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), nonché Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), l’esperto scalatore lucano riesce a rientrare su un gruppo ormai composto da meno di cinquanta unità, finendo tuttavia per pagare dazio nelle fasi finali dell’ascesa, quando la UAE Team Emirates rilancia ulteriormente grazie a Felix Grossschartner e Rafal Majka. Il ritmo del polacco fa male a molti, ma non riesce a chiudere su un sofferente ma resiliente Calmejane, che dopo aver allungato nei confronti del suo compagno di avventura riesce a scollinare con dieci secondi di vantaggio su un gruppo dal quale emerge Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), capace di scollinare per secondo e poi aprire la strada ad una azione di seconde linee.

Primi a rientrare sul battistrada, a 13 chilometri dalla conclusione, sono così Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe), Alex Baudin (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Mikkel Frølich Honoré (EF Education EasyPost), Alessandro De Marchi (Team Jayco – AlUla), Giulio Pellizzari (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious), che provano a sorprendere una UAE Team Emirates in cui resta un solo uomo al fianco di Tadej Pogacar. Nel tratto di pianura, che vede Conci provare ad anticipare, il gap sale così fino a 35 secondi, ma appena si inizia a salire arriva la progressione dello sloveno.

Seguito da Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) e Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), il fenomeno di Komenda si riporta rapidamente sul gruppetto degli inseguitori, condotto da un Pellizzari coraggioso nel provare a seguire la nuova offensiva di Pogacar, che rilancia non appena li raggiunge. Stavolta a ruota dell’uomo più atteso resta il solo Narvaez, mentre Schachmann si gestisce e arriva anche lui su un Nicola Conci ormai impotente quando Pogacar prova ad accelerare nuovamente, con lo scollinamento ormai a vista. Anche stavolta è immediata la reazione di Narvaez, che non concede un metro. La presenza del corridore ecuadoriano, che non dà neanche un cambio, permette a Schachmann di rientrare in vista dell’ultimo chilometro.

Qui Pogacar finisce nella morsa dei due avversari, che non concedono neanche un cambio, restando fissi alla sua ruota. Da dietro il gruppo degli altri uomini di classifica riesce a sua volta ad avvicinarsi, così come gli ultimi reduci del tentativo in contropiede precedente, ovvero Baudin e Conci, ma ormai la vittoria se la gioca il terzetto di testa. La volata è decisamente combattuta e a spuntarla di un soffio è Narvaez, che si impone davanti a Schachmann, che ha provato a muoversi per primo. Chiude il podio Pogacar, per il quale, oltre all’abbuono, arrivano anche dieci secondi di ulteriore vantaggio sui diretti rivali.

Risultato  Tappa 1 Giro d’Italia  2024

Classifica Giro d’Italia 2024

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